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Adobe fa il suo “Launch”: una nuova generazione di Tag Management

egli ultimi anni, il numero degli strumenti di marketing web-based è aumentato in maniera esponenziale, offrendo agli addetti tante opzioni diverse per implementare dai semplici pixel fino alle applicazioni più complesse ed elargire ai clienti delle esperienze convincenti.

Di contro, l’elevato volume di strumenti a disposizione — in media ogni cliente distribuisce oltre venti soluzioni diverse sul proprio sito web (Fonte: adobe.com) — ha creato anche più problemi, come il dover riunire ed integrare prodotti molto disparati tra loro che non funzionano bene insieme, oltre al fatto che tutti questi strumenti per essere efficaci devono essere configurati correttamente e questo può essere un processo molto impegnativo.

Adobe infatti, ha offerto per anni come soluzione di tag management il DTM Legacy (Dynamic Tag Management), attualmente ancora in uso, che ha permesso ai marketer di semplificare la distribuzione di questi strumenti.

Ora, con l’avvento di Adobe Launch, integrato in Adobe Cloud Platform, i clienti dispongono di una piattaforma molto più aperta e potente rispetto a prima.

Scopriamo cos’è Adobe Cloud Platform Launch

Jeff Chasin, Adobe Senior Architect, definisce l’Adobe Cloud Platform Launch: “una piattaforma in cui la distribuzione di nuovi tag e di strumenti avviene allo stesso modo in cui mettiamo insieme dei Lego” ed aggiunge “abbiamo realizzato i mattoni con cui si può costruire praticamente tutto ciò che serve. E tutto ciò che non esiste già in Launch, si può distribuire e gestire attraverso le Estensioni e le API (Application Programming Interface)”.

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Il Launch quindi, non è un aggiornamento dell’attuale Tag Management. È una soluzione completamente nuova.

Al DTM mancava un modo per automatizzarlo, guidarlo da altre soluzioni. Piuttosto che imbullonare un’API al DTM esistente, gli sviluppatori hanno deciso che era giunto il momento di riscrivere il tutto, e così è stato.

Il sistema è stato realizzato con un approccio API-first, rendendolo la soluzione aperta ed estendibile. I componenti chiave del sistema sono tutti disponibili su Github e npm, così i brand possono creare tutto ciò di cui hanno bisogno che non esiste già.

Un nuovo concetto: le Estensioni

IL DTM si basava sul concetto di “strumento”. Uno strumento da la possibilità di aggiungere e raccogliere informazioni specifiche. C’erano strumenti, scritti da team di ingegneri Adobe, per il Target, Analytics, Marketing Cloud ID, Google Analytics e pochi altri.

Il Launch, si basa sulle cosiddette “estensioni”. Le estensioni, che chiunque può scrivere, possono assumere il ruolo di strumenti e possono fare molto di più: anche creare nuovi tipi di Data Elements, tipi di regole e molto altro ancora. Se attualmente, ad esempio, stai utilizzando il DTM con del codice personalizzato, è probabile che potresti scrivere una estensione collegabile.

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Photo credit: adobe.com

Praticamente, tutto può essere esteso o programmato.

Utilizzando le estensioni direttamente all’interno di Adobe Cloud Platform, i clienti e i partner dispongono ora di tutti gli strumenti necessari per creare, gestire, aggiornare e distribuire autonomamente prodotti web client-side. Questo comporta che gli sviluppatori non dovranno aspettare che l’ingegneria Adobe li costruisca, rendendo tutto il processo molto rapido.

Più facile da usare

  • L’interfaccia utente è stata completamente ricostruita e sembra molto più moderna. Consente ai brand di sfogliare, configurare e distribuire le web app di Adobe e degli sviluppatori di terze parti, più facilmente che mai.
  • Creato un nuovo editor di codice (utilizzabile)!
  • Si possono fare le ricerche nell’interfaccia (finalmente!). Sarà possibile cercare una variabile o anche solo una riga di codice: “quale regola imposta la prop1?”, “quali regole usano questo data element?”, “da dove viene questa riga di codice?”.
  • Le regole di caricamento della pagina, le regole basate sugli eventi e le direct call non sono più separate nell’interfaccia, c’è un singolo e molto più naturale flusso di: “qual è il trigger/evento” (che include il caricamento della pagina), “quali sono le condizioni” e “quali sono le eccezioni”, quindi “quale azione (o azioni) intraprendere” e in caso “quali variabili svuotare” (pensate alle attuali criticità col s.clearVars!).

Ci sono ovviamente più cambiamenti

  • Il processo di distribuzione del codice è completamente cambiato. Il DTM utilizza una versione di “staging” e una “production”. Con Launch, ci sono almeno tre ambienti: “dev”, “staging” e “production” e se ne possono aggiungere altri. Questo significa che puoi avere una regola “work in progress” che, al contrario di prima, non viene automaticamente inserita nell’elenco in attesa di approvazione.
  • Un flusso di lavoro più robusto, ora include la risoluzione dei conflitti. Ad esempio, se Max ha modificato una regola in un modo e Tom l’ha modificata in un altro modo, puoi scegliere quali modifiche conservare. Infatti, il processo consente di raggruppare le modifiche, quindi spingere il pacchetto attraverso più approvazioni e build. Ciò dovrebbe rendere più facile per i team lavorare su modifiche simultanee e aiuta a formalizzare il processo.
  • Con i dati unificati si possono ottenere informazioni più accurate e coerenti. Agli esperti di marketing è consentito determinare quando gli strumenti di marketing entrano — o non entrano — nell’esperienza utente e consentono a quegli strumenti di marketing di agire insieme e condividere i dati tra loro.
  • Una gestione granulare dei diritti. Gli amministratori non solo stabiliscono quali estensioni sono disponibili per ciascun utente, così come quelle che non lo sono, ma determinano anche quali aree all’interno di Launch sono accessibili a determinati utenti.
  • I tipi di eventi sono disponibili attraverso le estensioni. L’estensione DTM precaricata include 30 tipi di eventi incorporati. Altre estensioni potrebbero aggiungere altri tipi di eventi. Ad esempio, l’estensione YouTube include eventi video: riproduzione, pausa e fine. Attraverso le estensioni, Launch può supportare qualsiasi altro tipo di evento del browser.
  • Gli strumenti non si attivano automaticamente ovunque: non è più necessario inserire “return false” nel codice dello strumento di Adobe Analytics.
  • È progettato per fornire e gestire le tecnologie di marketing in modo efficiente. Infatti, è in grado di raggruppare tutti i file Javascript che genera e di restituire un singolo file JS minimizzato. Questo alleggerisce il caricamento delle pagine e dovrebbe far sparire quegli avvertimenti fastidiosi in Chrome.

Alcune note

L’accesso alla piattaforma viene concesso su base continuativa ed disponibile per i clienti Adobe Experience Cloud senza costi aggiuntivi. L’attuale rilascio del Launch (versione 1.0), a cui noi abbiamo accesso, comprende solo alcune funzionalità ed estensioni che saranno integrate prossimamente.

I clienti che utilizzano DTM devono continuare a farlo. Il DTM sarà supportato per il prossimo futuro, continueranno a correggere eventuali bug significativi e a garantire prestazioni coerenti.

Ci sarà un periodo di migrazione da DTM a Launch: Adobe assicura che stanno lavorando per rendere tale processo il più semplice possibile.

Conclusioni

Oggi, la gestione dei tag non riguarda più semplicemente i tag: si tratta di comporre i dati giusti. Sfruttare una soluzione aperta ed estensibile in grado di integrare, organizzare e unificare i dati darà più opzioni per offrire le migliori esperienze ai clienti.

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