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Perché gestire un progetto è un po’ come suonare la batteria?

Dietro la scrivania o dietro la batteria? 5 punti che accomunano lo studio della batteria al Project Management

Uno degli aspetti più stimolanti del lavoro del project manager è la possibilità di sperimentare e calare in ambiente lavorativo insegnamenti che si apprendono nei campi più disparati.

Trovare punti di contatto con le proprie passioni può aiutare a migliorare nel proprio mestiere: ci sono aspetti dello studio della batteria che mi hanno fatto crescere professionalmente come project manager. Te ne parlo in 5 punti: 

1. Armonia

Per quanto possa sembrare uno strumento chiassoso e istintivo, in realtà la batteria esige una grande sensibilità e ricerca dell’armonia, per rendere il “caos” un mix sonoro organizzato. L’armonia è anche elemento fondamentale se si suona in una band, con il mood giusto si esprime al meglio il significato del brano che si sta eseguendo.
Allo stesso modo imparare a stare in gruppo, scegliere la giusta squadra di collaboratori e bilanciare le risorse a seconda delle necessità è importante per creare il clima ideale, per lo svolgimento di un progetto e il raggiungimento degli obiettivi. 

2. Metronomo

Tra i compiti del PM (project manager) rientra sicuramente la necessità di dettare i tempi e porsi come figura di riferimento per il team.
L’analogia è palese se si pensa al ruolo del batterista in una band. Raramente il suo ruolo coincide con leader del gruppo, ma, nonostante non sia il “capo”, stabilisce il tempo delle canzoni prendendosi la responsabilità di determinare velocità e risultato.
A seconda delle decisioni che prende, il batterista come il project manager influenza il rendimento delle performance del gruppo, per questo bisogna tenere il ritmo con costanza e precisione.

Foto di Florian G da Pexels

3. Dinamiche

L’alternanza dei colpi su pelli e piatti, capire quando conviene restare nel beat o inserire un fill (una rullata), quando “riempire” per sostenere e quando “svuotare” per creare suspance, quando suonare forte e quando invece fare un passo indietro, quando tirare il groove in avanti o restare indietro. Le dinamiche fanno la differenza quando si ascolta un brano.
Nella gestione dei progetti bisogna capire allo stesso modo quando accelerare e spingere per raggiungere obiettivi importante e quando invece rallentare per ottimizzare le risorse e il tempo previsto. Che sia dietro una scrivania o dietro una batteria, è importante trovare un giusto mix di impegno e svago per ottenere le performance migliori.

4. Priorità

Il Linear Drumming è un modo di suonare la batteria in cui nessun tamburo, piatto o componente del kit è suonato contemporaneamente. Tutti i “colpi” sono infatti in fila.
Un bravo Project Manager deve sapere organizzare le priorità, mettere i task in fila, uno dietro l’altro, come note su uno spartito.

5. Rischio

Quando si sale su un un palco la paura si fonde all’adrenalina in un mix di emozioni sorprendente. Il PM, come un artista su un grande palco, deve avere controllo della situazione, saper gestire l’ansia, perdere la paura del giudizio e dell’errore, comprendere di essere spesso sotto i riflettori e comunicare comunque sicurezza, arrivare preparato con tanto studio alle spalle ma, in caso di imprevisto, essere pronto a improvvisare per sistemare la situazione.

Quindi, dietro la scrivania o dietro la batteria? Non è importante.
L’importante è coltivare le proprie passioni e riportarle in tutto ciò che si fa.
Per me sono state due bacchette e una batteria.
Quali sono le tue?

Fonte copertina di Ingridi Alves Photograph su Unsplash

A CURA DI

GIULIO MANTELLA
GIULIO MANTELLA

Consultant @ H-FARM Digital Marketing

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